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- Sensazione che nulla valga la pena di essere vissuto;
- Sentimenti di tristezza profonda e costante senso di apprensione;
- Tendenza alla chiusura e all’isolamento;
- Mancanza di interesse nelle attività di tutti i giorni;
- Disturbi dell’appetito e del sonno;
- Diminuzione o assenza del desiderio sessuale.
- Eloquio rapido;
- Elevata autostima;
- Diminuita necessità di dormire;
- Aumento dell’attività in ambito professionale, sociale e sessuale;
- Ideazione veloce;
- Difficoltà a mantenere la concentrazione.
1. DISTURBI DI PERSONALITÀ CARATTERIZZATI DA COMPORTAMENTO BIZZARRO:
- DISTURBO PARANOIDE DI PERSONALITA’: chi ne soffre tende a interpretare in maniera sospettosa il comportamento degli altri, considerandolo malevolo;
- DISTURBO SCHIZOIDE DI PERSONALITA’: chi ne soffre non ricerca il contatto con gli altri, preferendo uno stile di vita distaccato e riservato;
- DISTURBO SCHIZOTIPICO DI PERSONALITA’: è presentato di solito da individui eccentrici nel comportamento, i quali hanno scarso contatto con la realtà e danno rilevanza ad intuizioni magiche.
2. DISTURBI DI PERSONALITÀ CARATTERIZZATI DA ALTA EMOTIVITÀ:
- DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALIT
À: solitamente chi ne soffre presenta una marcata impulsività ed una forte instabilità sia nelle relazioni interpersonali, sia nell’immagine che ha di se stesso, oscillando tra posozioni estreme; DISTURBO ISTRIONICO DI PERSONALITsoffre tende ad attirare l’attenzione degli altri con modalità seduttive e a mostrare in modo marcato e teatrale le proprie emozioni;À:chi ne DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITÀ:chi ne soffre percepisce se stesso come il migliore di tutti, tende a ricercare l’ammirazione degli altri e a pensare che ogni cosa gli sia dovuta proprio in virtù della grande importanza che si attribuisce; DISTURBO ANTISOCIALE DI PERSONALITÀ: si tratta di soggetti che non rispettano in alcun modo regole e leggi, con la tendenza a violare i diritti degli altri e privi di sensi di colpa per i crimini commessi.
3. DISTURBI DI PERSONALITÀ CARATTERIZZATI DA FORTE ANSIETÀ:DISTURBO EVITANTE DI PERSONALIT: chi ne soffre tende ad evitare assolutamente tutte le situazioni sociali per timore dei giudizi negativi, presentando quindi una marcata timidezza ed introversione;À
DISTURBO DIPENDENTE DI PERSONALITÀ: chi ne soffre percepisce un forte bisogno di essere accudito e supportato da parte degli altri, delegando pertanto ad essi tutte le proprie decisioni; DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO DI PERSONALITÀ: il soggetto che ne soffre presenta una marcata tendenza alla precisione e al perfezionamento, una grandissima preoccupazione per l’ordine e una ricerca continua di avere il controllo su ciò che accade.
a) Riduzione della capacità di controllo sull’uso della sostanza
- Il soggetto ne fa un uso eccessivo;
- Il desiderio di smettere o ridurne l’uso si alterna a tentativi fallimentari;
- L’individuo impiega un enorme tempo a reprire la sostanza, usarla e riprendersi dai suoi effetti;
- Presenza di “carving”, ovvero intenso desiderio della sostanza che può palesarsi in qualsiasi momento.
b) Compromissione dell’efficacia sociale
- Incapacità di portare a termine qualsiasi compito ad obiettivo, che sia a casa, a scuola o nella professione;
- La sostanza viene usata continuativamente, nonostante complichi e aggravi i già presenti problemi interpersonali o sociali;
- Il soggetto tende a ritirarsi dalla vita familiare o di coppia o ludica per fare uso della sostanza.
c) Utilizzo rischioso della sostanza
- Il soggetto ne fa uso in situazioni rischiose (ex. alla guida);
- Il consumo non viene interrotto, nonostante causi o aggravi ulteriormente problematiche fisiche e psicologiche;
- Il soggetto risulta incapace di astenersi dalla sostanza, nonostante le difficoltà e la pericolosità generate dal consumo stesso.
d) Aspetti farmacologici
- Tolleranza: gli effetti desiderati non vengono più raggiunti grazie all’utilizzo della stessa quantità di sostanza, tanto da presentarsi la necessità di aumentare continuamente le dosi.
- Astinenza: quando la quantità di sostanza presente nel sangue o nei tessuti del soggetto decresce, si presentano vari sintomi, che variano a seconda del tipo di sostanza e sono particolarmente forti e intensi per alcol, oppioidi, ansiolitici, ipnotici e sedativi.
- La sensazione crescente di tensione che precede l’inizio del comportamento (“carving”);
- L’impossibilità di resistere all’impulso di mettere in atto il comportamento (compulsività);
- Piacere e sollievo al momento della messa in atto del comportamento;
- Sensazione di perdita di controllo;
- Impossibilità di bloccare il comportamento, nonostante sia foriero di conseguenze sempre più negative.
- Dipendenze da lavoro;
- Shopping compulsivo;
- Gioco d’azzardo patologico;
- Dipendenze affettive;
- Dipendenze tecnologiche;
- Dipendenze da videogiochi;
- Dipendenze da cellulare;
- Dipendenze da internet.
- Dipendenze da relazioni virtuali;
- Gioco d’azzardo online;
- Dipendenza da eccessive informazioni;
- Dipendenza da sesso virtuale (“cybersesso”);
- Ritiro sociale e “Sindrome Hikikomori” (è l’emblema dell’uso distorto di internet, il quale diventa, da utile strumento informativo, mezzo per vivere in un mondo parallelo alternativo a quello reale, chiusi nella propria stanza; si realizza in tal modo un definitivo ritiro sociale e verso se stessi, provocando un investimento massiccio sull’oggetto della dipendenza stessa e causando il totale isolamento dalla realtà).
- Acquisizione di una identità personale ben precisa, che permetta all’adolescente di percepire se stesso come autonomo dalle figure genitoriali, portatore di credenze, valori e motivazioni proprie e specifiche;
- Consolidamento di un’identità sessuale e di genere: le trasformazioni del corpo, la maturazione degli organi genitali creano sempre più il bisogno di implementare i comportamenti che caratterizzano il genere sessuale nel quale l’adolescente si identifica;
- Identità sociali e relazioni interpersonali con i coetanei: il senso di appartenenza ad un gruppo permette di attutire il disagio della disarmonia della crescita e del dubbio; in queste situazioni si possono verificare difficoltà che è necessario valutare;
- Accettazione del corpo che cambia: l’immagine viene messa in crisi dai cambiamenti della pubertà e il corpo trasformato può diventare uno spazio estraneo sul quale far convogliare eventuali conflitti (disturbi alimentari, abuso di sostanze, gravidanze precoci).
- DISFUNZIONI ALIMENTARI (eccesso o rifiuto del cibo);
- CONFLITTUALIT
ÀESASPERATA CON I GENITORI;- CRISI DI IDE
NTITÀ;- PROBLEMI SCOLASTICI (rifiuto dello studio);
- DIFFICOLT
ÀA RICONOSCERE CHIARAMENTE I PROPRI OBIETTIVI DI VITA;- ECCESSIVE SOFFERENZE SENTIMENTALI (con senso di abbandono, percezione di non essere amabili ecc.);
- ISOLAMENTO SOCIALE;
- DISAGIO NEI CONFRONTI DEL PROPRIO CORPO (mi vedo brutto/a, troppo grasso, troppo magro, ecc.);
DUBBI SULL’IDENTITÀSESSUALE (paura di essere gay o lesbica, penso alle persone del mio stesso sesso, ecc.);- OSSESSIONI E COMPULSIONI (pensieri ripetitivi e incontrollabili);
- AUTOLESIONISMO (pensieri suicidali, vomito, tagli sul corpo, ecc.);
- REAZIONI PSICOSOMATICHE (in assenza di cause organiche: mal di testa, mal di stomaco, coliti spastiche, ecc.);
- AGGRESSIVIT
ÀE RABBIA INCONTROLLATA;
- Prendersi cura del bambino sia dal punto di vista dell’accudimento affettuoso che delle regole da stabilire;
- Prevedere la creazione di un luogo "sicuro" sia fisico che psicologico per il bambino, modificando contemporaneamente le dinamiche familiari;
- Sancire confini solidi, ma flessibili e permeabili all’interno e al di fuori della coppia, tanto da far sì che la relazione interpersonale adulto/bambino, o l’ingerenza della famiglia allargata, non vadano a vanificare la relazione adulto/adulto, boicottando l’unione tra i partner;
- Riuscire ad equilibrare, durante la crescita del figlio, imposizioni e concessioni educative, sulla base delle sue necessità di separazione ed individualità orientate verso una acquisizione di autonomia.